WPML è il più popolare plugin per rendere WordPress un CMS Multilingua: che si ami o si odi, rappresenta una suite completa di tool per tradurre qualsiasi dettaglio del nostro sito web, facendo nel complesso un bel lavoro, perché ci permette di evitare l’uso di altri componenti, come invece succede per Polylang.
Qui su Sito.Agency siamo ormai multilingua da un paio di mesi. Andare Multilingua è un’operazione piuttosto delicata, perché ci sono una serie di elementi chiave da prendere in considerazione. Quale lingua principale, ad esempio. Quale struttura dei permalink, per dirne un’altra. Traduciamo i contenuti 1:1 oppure forniamo contenuti diversi? E così via.
Fra i tanti aspetti da monitorare quando si decide di andare Multilingua con WPML (ma anche con Polylang, il discorso non cambia) c’è sicuramente la configurazione del plugin stesso, perché può influire in modo molto profondo nell’indicizzazione del sito web, portandoci a perdere visibilità, invece che acquisirne. Un vero problema per la SEO!
WPML Browser Language Redirect: una funzione rigida che non guarda all’esperienza utente (UX) e alla SEO
Il Browser Language Redirect è una funzione piuttosto utile all’apparenza, perché promette di reindirizzare l’utente sulla lingua corretta quando visita un link al nostro sito web. Tuttavia, il funzionamento è definito per una casistica decisamente rara, vediamo come.
Quando noi promuoviamo il nostro sito web tramite un flyer, un biglietto da visita o un banner in fiera, a meno di non puntare su una landing page specifica, probabilmente indirizziamo l’utente verso l’homepage. Facile: vieni su Sito.Agency! No?
Non ci sogneremo mai di indicare su questo materiale promozionale la lingua: nessuno scrive il parametro che indica la lingua, ad esempio sito.agency/ o sito.agency/en/. Nessuno!
Allora per questo molti di voi abiliteranno il Browser Language Redirect su WPML. Vediamo l’opzione, che come tutte le impostazioni principali di WPML è contenuta in WPML > Languages, ovviamente.
Se teniamo la funzione Browser Language Redirect disattiva, l’utente che visita il sito web all’indirizzo del dominio (sito.agency) verrà reindirizzato automaticamente sulla lingua impostata come default. Nel nostro caso: l’inglese! Gli utenti italiani dovranno a questo punto cambiare lingua. Un click in più, uno step in più. Male!
Tuttavia, attivare la funzione Browser Language Redirect crea letteralmente un casino nell’indicizzazione del sito web, danneggiando la SEO.
La funzione BLR è pensata per reindirizzare l’utente alla sua lingua sempre.
Pensiamo a questo caso: un ragazzo inglese legge un post trovato su Google e lo condivide su WhatsApp con un suo amico italiano (o su facebook). L’amico italiano clicca e si troverà automaticamente sulla versione inglese! Comodo.
Questa logica ha un suo perché, tuttavia la nostra esperienza ci dice che l’use case più comune per questa funzione è: reindirizzare l’utente quando visita il dominio principale direttamente. Per quanto riguarda altri entry point, il redirect è più inutile che utile: se un utente cerca informazioni in lingua italiana, Google fornirà già i link in lingua italiana.
Per il caso del ragazzo inglese, inoltre, aggiungiamo che se ha un amico italiano probabilmente questo saprà l’inglese abbastanza bene da leggersi l’articolo nella lingua condivisa…
Tornando a noi, oltre a questi discorsi legati a statistica, probabilità e use case, il dramma vero e proprio che questa funzionalità, quando attiva, distrugge l’indicizzazione dell’intero sito web.
WPML Browser Language Redirect: come influisce sull’indicizzazione del sito
Se attiviamo la funzione Browser Language Redirect dalle opzioni di WPML, sono gli stessi sviluppatori del plugin ad avvisarci: occhio, che questa opzione potrebbe ammazzare la tua indicizzazione! Tuttavia, l’articolo linkato non spiega nel dettaglio cosa succede, avvisandoci genericamente che potrebbero esserci problemi di redirect, e che in ogni caso è meglio non fare nulla se vediamo questi problemi perché dire a Google di non seguire questi redirect sarebbe anche peggio.
Nello specifico, quello che succederà a Google Bot sarà questo:
Tutti i link diversi dalla lingua impostati come default verranno considerati duplicati, perché Google rileverà il Canonical del linguaggio principale
Sito.Agency
Ecco. Ciò è letteralmente IL MALE.
Come tutti i link del sito web diventano duplicati della lingua di default!
Ci siamo accorti di questo problema analizzando il report di Google Search Console sulla copertura. Dopo essere andati online con il multilingua gestito da WPML, già a pochi giorni iniziavano ad aumentare le pagine escluse per “URL duplicato e inviato non selezionato come canonico”.
Verificando i singoli URL indicati come esclusi, ecco quel che trovava Google Bot:
In pratica, Google segue il redirect verso la pagina in inglese (probabilmente perché esegue javascript, su cui si basa la funzione Browser Language Redirect, e WPML rileva l’inglese come lingua di default del bot). Su questa pagina, trova il canonical sbagliato.
Si perché se noi andiamo a vedere il DOM della pagina in italiano, anche con l’opzione BLR attiva, il canonical impostato è corretto: qui c’è una sorta di comportamento strano, forse da parte di Google, perché non rileva alcun redirect che ci avrebbe permesso di renderci conto del problema anche prima.
Disabilitando poi il Browser Language Redirect, Google è in grado di rilevare il canonical corretto:
Come possiamo reindirizzare gli utenti alla loro lingua?
Dopo aver scoperto il gran danno che la funzione Browser Language Redirect crea all’indicizzazione del sito web, rimane aperta una questione. Chi visita l’indirizzo diretto del nostro sito web, come può allora essere reindirizzato alla lingua corretta, senza bisogno di passare per quella impostata di default?
Su questa domanda abbiamo una soluzione possibile su cui stiamo lavorando e ve ne parleremo in un prossimo articolo. 😉